Si tratta di una domanda ricorrente. Ebbene si l’olio scade, a differenza del vino non migliora invecchiando, al contrario, lo scorrere del tempo deteriora la struttura chimico-fisica ed organolettica del condimento d’eccellenza presente nella dieta mediterranea. La scadenza per l’olio di oliva è 18 mesi dalla data di confezionamento. Perché ci si riferisce alla data di confezionamento e non a quella dell’effettiva produzione dell’olio? La risposta è assurda: perché è previsto così per legge. Legge che in modo inequivocabile favorisce da un lato i soliti grandi produttori e commercianti furbetti e dall’altro inganna i consumatori. Cercando di rispondere alla domanda: un olio scaduto fa male? La risposta è dipende. Tutto dipende dalla qualità dell’olio e nella fattispecie dalla concentrazione di sostanze polifenoliche ivi contenute. Un olio con un alto contenuto di polifenoli durerà molto più a lungo di uno che ne ha pochi, pertanto più un olio è di qualità e più durerà nel tempo.